“Chi conosce Sandra e l’ha frequentata si ritroverà un po’ nelle pagine di questo libro. Chi l’ha letta e studiata ritroverà soprattutto il suo stile, intimo e pittorico, la capacità figurativa e immaginifica della sua scrittura, in grado di trasportare in tempi e spazi altri, di restituire vita, e colore, a eventi e persone”.
(Dalla prefazione di Fabiana Dimpfmeier)
“La vera domanda piuttosto è: “Chi è Sandra?”. E questa sì che è una bella domanda! (...) Vite restituisce quella parte della vita di ciascuno di noi, così intima e preziosa, perché pura ed emotiva, che è l’infanzia e parte della fanciullezza”.
(Dall’introduzione di Marta Gandiglio)
“Le tante storie dei componenti della famiglia, che si intersecano negli spazi della grande casa, si attivano nell’immaginazione di chi legge attraverso una straordinaria mappa di immagini fotografiche che fa diventare questa parentela una costellazione di cui è possibile rintracciare i lineamenti. (...) Nel leggere Sandra ci si trova insieme a chi scrive ma allo stesso tempo si è costretti a guardarsi allo specchio”.
(Dalla postfazione di Pietro Clemente)