Personaggio quanto mai complesso, umanista, filosofo, cabalista, diplomatico e predicatore, Egidio da Viterbo (1469 – 1532) ha improntato tutta la sua vita alla riforma della Chiesa. Animato da una salda fede, prima come priore generale degli Agostiniani (1506-1518), poi come cardinale(dal 1517), infine come vescovo della sua città (dal 1523) si è speso per emendare l’Ordine e l’ecclesia, percorsi da una profonda crisi morale. Servendosi degli accenti propri del profetismo e della predicazione tar-do medievali e della prima età moderna, che vissero una stagione particolarmente fortunata nel volgere tra Quattrocento e Cinquecento, pur adattando quei toni al suo timbro particolarissimo, Egidio ha proposto una propria via razionale alla riforma, attuata saldamente dall’interno, nel rispetto dell’ordine e della tradizione. Dopo la sua morte molti spunti, anche pratici, saranno ripresi e sviluppati dal Concilio di Trento