Con José Isaacson (Buenos Aires, 1922-2020), di origine ebraica sefardita, ci troviamo di fronte a un intellettuale imprescindibile, per la prima volta tradotto in italiano, e a una delle voci poetiche più profonde e interessanti del mondo ispanico attuale.
Aristotele, Descartes, Kafka, Spinoza, Kant, Wittgenstein, Heidegger, Buber, Gropius, Klee, Borges, la Bibbia… vibrano in queste pagine di Poesie della conoscenza dove la ragione critica e la ragione emozionale sono in permanente dialettica. Un pensiero poetante che è poesia pensante su cui convergono, insieme alla cultura ebraica, in una sinergia interdisciplinare di saperi e pratiche, le tre anime di José Isaacson: quella del poeta per natura, quella del filosofo e quella scientifica del matematico e dell’ingegnere.
Straordinario interprete di un nuovo umanesimo e di una concezione integrale della conoscenza, il cui motore è la coscienza del dubbio e l’appello alla domanda, José Isaacson non concepisce alcuna questione filosofica senza la reciprocità di pensiero e poesia.