Nell’agosto del 1919 sorge a Viterbo la sezione dell’Associazione Nazionale Combattenti. Collocata su posizioni liberal-democratiche e riformiste, l’ANC rappresenta i motivi politici ideali che avevano animato l’interventismo nell’ante-guerra. In questo volume la storia del combattentismo viterbese è interamente ricompresa nel quadro degli avvenimenti nazionali in cui si inserì il tormentato percorso dell’ANC. E nella difesa della sua indipendenza si riscontrano anche a Viterbo i tratti della maturazione democratica e antifascista del combattentismo. Nel marzo del 1925 il regime decreta la fine dell’ANC: di conseguenza, lo scioglimento delle sue sezioni territoriali. La sezione di Viterbo, dopo uno scontro appassionante, sarà una delle ultime a capitolare. Una forzatura dunque, non un’adesione spontanea. Il suo caso torna a dimostrare una storia più articolata di quella tramandata dalla letteratura nazionalista o fascista. Averla ricostruita puntualmente aggiunge un tassello alla storia democratica di Viterbo nel Novecento, e a quella complessa tradizione che vide nell’intervento del 1915 la possibilità di una profonda trasformazione morale dell’Italia.