Dopo la parentesi delle composizioni in versi liberi di Era già ieri e I jeans sono cosa seria, l’Autore ritorna alla vecchia passione della poesia in rima e precisamente ai versi dell’ottava. Questa volta ci gratifica di una raccolta di ottavine per un cantar di scrittura costituente un piccolo repertorio per il cantar bernesco, cioè la poesia improvvisata o, meglio definita, a braccio o estemporanea, nella quale vige l’obbligo del legare le quattro ottave cantate da due poeti in contrapposizione sui temi assegnati. E così abbiamo il contrasto poetico (l’altercatio della letteratura medioevale), che ebbe origine in diverse forme metriche già nel secolo XIII. In questo modo l’autore offre un successivo contributo alla sopravvivenza di quella poesia di matrice popolare, alla quale si è ampiamente dedicato nelle opere precedenti e che nel canto trova la sua conferma più valida. L’operetta è divisa in due parti: nella prima sono sviluppati contrasti tra aspetti del passato ed il presente, mentre la seconda è sviluppata su contrasti che trattano della Maremma della pre-riforma agraria, quella Maremma che è nel cuore di Pietro Angelone.