A metà Settecento, lo Stato sabaudo intraprende un ambizioso piano di ripopolamento della sua più vasta frontiera marina, la Sardegna, stanziandovi coloni stranieri. Carlo Emanuele III apre così un confronto serrato con la diaspora greca, protagonista di piani di riassetto territoriale anche in altri Stati europei. Questo libro ricostruisce il tentativo del governo sardo, individuandone le connessioni con analoghe esperienze nella Corsica genovese, nella Minorca inglese e nella Slesia prussiana, e verifica sia le conseguenze socio-politiche della presenza greca negli ambienti urbani e in quelli rurali dell'isola, sia il contributo che essa ha fornito alla costruzione della leggenda nera sabauda.