Con la quarta raccolta di suoi versi, Satura (1971), la carriera creativa di Montale sembra operare una svolta. Il senso d’inappartenenza al mondo e la selettività del dettato poetico lasciano il posto a un dissenso specifico verso il proprio tempo e a un sorprendente plurilinguismo pluristilista. Questo Montale maturo e a tratti prosastico ha motivi d’interesse tutti suoi: nel pensiero, nei modi espressivi, nell’elaborazione stessa dei testi. Proprio allo studio delle varianti di alcuni componimenti esemplari di Satura è prestata particolare attenzione in questo trittico filologico-critico.