Per lunghi anni Attilio Carosi è stato il prezioso e puntuale riferimento degli studiosi e dei lettori della Tuscia ed anche di tanti altri ricercatori italiani e stranieri, dapprima come Direttore della Biblioteca Provinciale “Anselmo Anselmi” (1953), indi come Direttore del Consorzio di Gestione delle Biblioteche della Città di Viterbo (dal tempo dell’unione della Biblioteca Provinciale con la storica Biblioteca degli Ardenti, 1973). A questi impegni istituzionali si aggiunse il suo costante impegno di studioso con la dedica di numerosi libri e articoli alla storia di Viterbo e della Tuscia, la cura degli annali dell’editoria viterbese dal 1400 al 1700 e la preziosa edizione delle epigrafi medievali cittadine. L’ampiezza e la qualità della produzione scientifica, costantemente caratterizzata dal rigore del metodo e dall’acribia esegetica, hanno fatto individuare in lui uno degli eredi più rappresentativi di quella tradizione storiografica ed erudita viterbese legata ai nomi di Cesare Pinzi, Giuseppe Signorelli, Pietro Egidi. La sua scomparsa, avvenuta nel 2008, ha creato un forte rammarico nel mondo accademico e culturale viterbese per la perdita di un caro amico e di un valente studioso. Rapidamente si fece strada l’idea di tributare al suo ricordo l’omaggio di un volume di studi rappresentato da questa pubblicazione cui hanno aderito numerosi e qualificati ricercatori.