I libri di storia destinati alla scuola vengono chiamati ‘manuali’ quando li consideriamo come una sintesi o un repertorio delle conoscenze accreditate, generalmente riconosciute dagli studiosi; vengono chiamati ‘libri di testo’ quando li consideriamo in rapporto alla procedura di adozione; li possiamo in ne chiamare ‘libri per l’insegnamento’ o didattici quando pensiamo ai caratteri speci ci che possiedono rispetto alle esposizioni che gli studiosi fanno delle loro ricerche originali. Non è una buona pratica avvicinarsi ai libri di storia per la scuola considerandoli solo come una combinazione di manuale e libro di testo, invece che una combinazione di manuale e dispositivo didattico. Questo non vuol dire che non sia giusti cata l’indagine sui libri per la scuola che trasmettano errori di fatto, falsi cazioni interessate e surrettizi orientamenti ideologici avvalendosi della prerogativa che hanno in quanto libri ‘adottati’; ciò che si vuole suggerire è solo che in Italia opere del genere non costituiscono oggi e ormai da qualche decennio un caso molto comune. Se escludiamo gli eventuali esempi riprovevoli, la cosa migliore è non sottoporre i libri per la scuola a sollecitazioni improprie e lasciare che sia la competenza disciplinare e professionale degli insegnanti a decidere cosa soddisfa meglio le esigenze del loro lavoro.