La storia, così come essa si è andata disegnando mentre sceglievo i saggi, ha inizio nel 1878, anno in cui Walter Pater pubblica “The Child in the House” sul Macmillan’s Magazine, e si conclude idealmente diciotto anni dopo, quando Henry James scrive “The Figure in the Carpet” per la rivista Cosmopolis. L’arco temporale, in verità, si spinge lievemente oltre: sia i racconti di Symons che la narrativa di Arthur Machen e l’esperimento di James biografo si inoltrano al di là della barriera fatidica del 1900. Essi danno forma inedita alla complessa visione estetica, e alla trasformazione dei generi letterari, che segnarono la crisi epistemologica e le ansie di fine secolo, dilaniate fra deriva romantica e industria culturale, fra crisi del soggetto e nuove mitologie della fine