Ho incontrato Fabio Calvetti a Certaldo per la prima volta nell’estate 2006. Per un paio d’ore abbiamo parlato come due perfetti sconosciuti di arte, di nuove tendenze, di collezionismo, reciprocamente curiosi di fare la conoscenza dell’artista e del collezionista che avevamo di fronte. Ci siamo salutati parlando della possibilità di pubblicare un saggio. A un anno di distanza la possibilità è diventata realtà nella cornice magica dell’atelier del pittore. Oggi si conclude un percorso, si apre un nuovo percorso.