I rapporti tra italo-americani ed ebrei negli Stati Uniti nel periodo tra le due guerre mondiali non furono caratterizzati solo da forme di reciproco sostegno e collaborazione derivanti dalle condizioni sociali ed economiche comuni a una larga maggioranza dei membri di queste minoranze. La competizione tra i due gruppi nel mondo del lavoro ,la rivalità per l’accesso al mercato degli alloggi a costi contenuti nonché la concorrenza nella vita politica e per il controllo delle organizzazioni sindacali provocarono tensioni che si accentuarono nel corso della depressione degli anni Trenta, rendendo buona parte dei membri delle Little Italies ricettivi nei confronti dell’antisemitismo fascista dopo la pubblicazione del Manifesto degli scienziati razzisti e la promulgazione della legislazione razziale del 1938.Nonostante le critiche degli antifascisti, la svolta del regime contribuì a fomentare l’intolleranza di molti italo-americani verso gli ebrei. Tuttavia tale ostilità si innestò su contrasti preesistenti di natura non ideologica e, comunque, endogenialla società statunitense. Il volume ricostruisce queste vicende per spiegare la di usione dell’antisemitismo e di atteggiamenti antigiudaici nelle comunità italo-americane, anche alla luce di recenti interpretazioni storio grache che, nell’ambito della storia d’Italia, tendono a ridimensionare il presunto ri utodella politica razziale fascista da parte del popolo italiano e la sua solidarietà nei confronti degli ebrei per no durante l’occupazione nazista della penisola.