Così, da una vita muta, ha preso forma di parole la meditazione sentimentale cresciuta nell’incertezza dei giorni e sotto il peso dei ricordi meno lieti e più incisivi. Il discorso semplice si scioglie lento nel ritmo pacato, nel tono eguale di memorie addensate, amalgamate. I temi segnano svolte come le pause dei versi, senza costrizione altra del lento procedere della rimembranza, del vivere. Nessuna ricerca, eppure un rigore di lingua e di stile, di sentire. Evocazioni contenute e pudiche, scarno tessuto delle immagini, la natura nel suo aspetto domestico e le apparenze comuni sono un modo di essere, non di scrivere, una scelta, non l’assenza d‘uno sguardo che sa anche essere vigile, critico.