Voglio credere che Carmen Maria Radulet sia in sabbatico intenta a fare ricerche nelle biblioteche e/o negli archivi portoghesi, rivolta, come sempre, a consolidare quel ponte che unisce l’Italia al Portogallo, Roma/Viterbo a Lisbona. Due Paesi che distano tra loro in linea d’area 1150 km ma oltre 2500 su strada oggi a scorrimento veloce: il primo proteso nel Mar Mediterraneo, situato geograficamente in uno spazio limitrofo alle più grandi potenze europee e geograficamente frammentato in territori che solo nel 1870 hanno trovato una parvenza di unità politica; il secondo invece affacciato sull’Atlantico, isolato nella zona più occidentale del Vecchio Continente, riconosciuto indipendente sin dal XII secolo e territorialmente definito dal XIII. Eppure questi due spazi geo-politici e socio-culturali, che sembrano così in contrasto tra loro, hanno molti più segni in comune di quanto apparentemente non emerga. E ai rapporti tra questi due Paesi Carmen M. Radulet ha dedicato quasi tutta la sua vita.