Possiamo datare l’inizio del nostro Risorgimento al Congresso di Vienna del 1815, grande movimento di popolo che anela all’unità, alla libertà e all’indipendenza. La prima fase risorgimentale prepara l’unificazione con l’impeto dei moti insurrezionali e con la razionalità di idee e proposte di risoluzione del problema italiano: il federalismo di Carlo Cattaneo, il neoguelfismo di Vincenzo Gioberti, la scelta rivoluzionaria di Giuseppe Mazzini, la via diplomatica di Camillo Cavour. Se Cavour è l’artefice abile e paziente dell’unità d’Italia, Mazzini crede nelle capacità di riscatto del popolo e lavora per educare nei cittadini lo spirito di patria e la coscienza nazionale. La sua è una figura ricca e nobile che ci lascia in eredità un alto patrimonio di valori politici, sociali e culturali.