Il volume, frutto degli incontri che si tengono regolarmente ogni anno presso l’Università degli Studi della Tuscia, e che ha trovato ancora spazio nella collana del CESPoM, al di là della sua completezza o meno, rappresenta, a mio avviso, un momento importante dell’itinerario collettivo di ricerca intrapreso ormai da diversi anni da un gruppo di colleghi (Francesi, Italiani, Polacchi, ect.) relativamente al tema delle relazioni che si sono dispiegate per secoli tra est ed ovest. Consapevoli dell’importanza di queste interferenze, conflitti, antagonismi, contrapposizioni politiche e/o militari, di questi scambi culturali e/o mercantili, si era dunque deciso, a conclusione dell’incontro tenutosi nel giugno del 2004 a Capodimonte (VT), di incontrarci di nuovo l’anno seguente per discutere e confrontarci attorno ad un tema ancora oggi fonte di approfondimenti. Il tema riguardava il viaggio, il viaggiare e dunque il viaggiatore che si è spostato da est verso ovest o, al contrario, intraprendendo il cammino inverso sempre, però, con il desiderio di scoprire cosa si nasconda oltre i confini della «propria quotidianità». In altre parole, la pratica necessità di aprire a nuovi rapporti economici, sociali, politici, culturali oltre al desiderio di andare verso i luoghi della fede, sono le ragioni (ma altre potremmo menzionare) che hanno spinto da sempre «l’uomo» a mettersi in cammino, a percorrere impervie strade pur di raggiungere la desiderata meta.