«In L’Exil selon Julia racconto la mia infanzia dilaniata tra Francia e Guadalupa. Ho ben detto dilaniata, con, in me, nel più profondo del mio cuore, la ferma convinzione che io non ero nulla perché non provenivo da nessun luogo, priva di una identità ben definita, rifiutata da entrambe le parti. In ricerca di una identità colata in uno stampo mitico, mi volevo simile agli altri, anonima nella folla degli anonimi, indistinta, appartenente interamente ad un popolo, ad una terra, ad una storia condivisa.» Così si esprime Gisèle Pineau (1956), scrittrice creola nata in Francia da genitori migrati negli anni ’50 dalla Guadalupa, a proposito del suo romanzo L’Exil selon Julia (Parigi, Stock, 1996). Questo studio intende dunque essere una analisi della narrativa della Pineau, con particolare riferimento al tema dell’esilio. Non poteva altresì essere esclusa una riflessione sulle problematiche della Creolità e della Creolizzazione, le quali non investono più esclusivamente l’ambito della letteratura caraibica o postcoloniale. In un mondo “globalizzato” o “planetarizzato” tutte le popolazioni sono alle prese con questioni attinenti una ridefinizione della propria identità nazionale, identità che appare tanto più minacciata nei paesi cosiddetti “ricchi”, poiché meta di cospicui flussi migratori che rendono la società occidentale sempre più “multietnica” e “multilinguistica”. Inoltre, in appendice compare la traduzione di due significativi capitoli tratti da L’Exil selon Julia.