Stefano Pifferi è ricercatore confermato in Italianistica presso il DISUCOM (Dipartimento di Scienze Umanistiche, del Turismo e della Comunicazione) dell’Università degli Studi della Tuscia – Viterbo, dove insegna “Letteratura Italiana” e “Letteratura italiana di viaggio” nel corso di laurea in Lettere. È membro del CIRVI (Centro Interuniversitario di Ricerche sul Viaggio in Italia), del Centro Interdisciplinare di Ricerca sul Viaggio dell’Unitus, del gruppo di ricerca RRR (Rivoluzione Restaurazione Risorgimento), del comitato di redazione di Carte di Viaggio (Serra Editore), ecc..
Si occupa prevalentemente di odeporica della tarda Età Moderna sia sul fronte teorico-critico che su quello letterario-documentale, non disdegnando incursioni nel tardo ’900: in questo ambito si è occupato degli aspetti formali dello scrivere di viaggio, della guidistica romana, della percezione del paesaggio, delle biblioteche digitali sul viaggio, così come di viaggiatori-scrittori atipici come Baretti, Malpica, Imbriani, Wu Ming, Brizzi. Al di fuori dell’ambito odeporico si è interessato di riviste letterarie del primo Ottocento, di romanzo storico, di letteratura distopica novecentesca su cui ha scritto saggi su Volponi, De Maria, Alvaro.
Un formato agile, curato e facilmente consultabile in cui ritrovare l’ampiezza di argomenti e tematiche che ogni lettore ritrova nella propria biblioteca.
A nessuno dovrebbe sfuggire quanto si senta il bisogno di una rivista italiana che tratti il tema delle migrazioni dal punto di vista storico. Nonostante il lodevole impegno degli altri periodici impegnati nel campo, una prospettiva diacronica e trasversale è infatti venuta a mancare, proprio quando si sono invece moltiplicati i segni d’interessamento diffuso (e confuso) per il nostro argomento grazie ai grandi processi di trasformazione in atto nel mondo e nel nostro paese, così spesso legati alla sempre più intensa mobilità delle persone o addirittura di segmenti interi di popolazione....
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