Gleb Ivanovič Uspenskij (1843-1902), scrittore russo, ebbe un'infanzia serena tra Tula e Kaluga. Studiò al ginnasio e poi giurisprudenza a Pietroburgo, ma fu espulso per disordini studenteschi. Si trasferì a Mosca, dove si dedicò alla letteratura, pubblicando le prime opere nel 1862. Collaborò con diverse riviste, scrivendo racconti e bozzetti sulla vita quotidiana.
Dopo la morte del padre, la famiglia cadde in miseria. Uspenskij continuò a scrivere, collaborando con importanti riviste come "Sovremennik". Nel 1866, con "I costumi della Via Rasterjaeva", divenne un narratore affermato, descrivendo la vita di impiegati, borghesi e artigiani.
Nel 1867, divenne insegnante, esperienza che ispirò "Alla meno peggio". Nel 1868, tornò a Mosca, lavorando come impiegato e collaborando con la rivista "Otečestvennye zapiski". Conobbe la futura moglie e il critico Nikolaj Michajlovskij.
Nel 1870, pubblicò "La rovina", un'analisi degli effetti della riforma. Viaggiò sul fiume Oka, scrivendo "Appunti di viaggio". Nel 1872, si recò a Parigi, raccontando la sua esperienza in alcune lettere.
Nel 1873, scrisse una biografia dello scrittore Rešetnikov. Nel 1874, la moglie andò a Parigi con il figlio, mentre lui rimase in Russia per problemi economici e di salute. A Parigi, conobbe Turgenev e si avvicinò ai populisti rivoluzionari.
Tornato in Russia, lavorò alle ferrovie, ma lasciò l'impiego per motivi etici. Nel 1876, tornò a Parigi e pubblicò "Diario di un viaggio all'estero". Osservò il movimento dei volontari russi in Serbia, scrivendo alcuni saggi.
Nel 1877, visse in campagna, scrivendo "Dal diario di campagna". Dopo la morte di Nekrasov, si trasferì nel governatorato di Samara, dove lavorò come impiegato.
Nel 1879, pubblicò "Lettere pietroburghesi" e altre raccolte di opere. Nel 1880, iniziò a collaborare con la rivista "Russkoe bogatstvo", pubblicando "Da un posto all'altro".
Nel 1881, fu assassinato Alessandro II. Uspenskij si trasferì nel villaggio di Sjabrincy, dove rimase fino alla fine della carriera. Collaborò con la rivista "Russkaja mysl’", scrivendo "I vecchietti".
Nel 1882, pubblicò "La potenza della terra", una delle sue opere più note. Nel 1883, viaggiò in Georgia e Azerbaigian, scrivendo alcuni reportage. Partecipò ai funerali di Turgenev.
Nel 1884, la rivista "Otečestvennye zapiski" fu chiusa. Uspenskij progettò di andare in Siberia, ma non realizzò il progetto. Nel 1885, continuò a scrivere e viaggiò in diverse città.
Nel 1886, iniziò a collaborare con la rivista "Severnyj vestnik". Viaggiò nel sud della Russia e a Costantinopoli. Nel 1887, conobbe Korolenko e visitò la Bulgaria, scrivendo "Impressioni di viaggio lungo il Danubio", che non furono pubblicate per la censura.
Nel 1888, pubblicò "Il pollo a vapore", lodato da Tolstoj. Dopo la morte di Garšin, scrisse un articolo sulla sua morte. Andò in Siberia, scrivendo "Lettere di viaggio".
Nel 1889, si recò nei governatorati di Orenburg e Ufa. Il cugino Nikolaj si suicidò, evento che lo toccò profondamente.
Nel 1890, tornò a Nižnij Novgorod e viaggiò in diverse città. La sua salute peggiorò.
Nel 1891, pubblicò alcuni saggi sulle migrazioni dei contadini. Le sue condizioni di salute peggiorarono ulteriormente.
Nel 1892, fu ricoverato per problemi di salute. Iniziò a scrivere le sue memorie, ma la malattia gli impedì di continuare.
Nel 1894, ebbe l'ultima apparizione pubblica.
Rimase in ospedale fino alla morte, avvenuta il 24 marzo 1902, in seguito a un attacco epilettico. Fu sepolto nel cimitero di Volkovo a San Pietroburgo.