Nella prima parte del volume sono analizzati scritti legati a viaggi effettuati in Portogallo ed in alcune colonie portoghesi in anni diversi da autori italiani e stranieri: Guelfo Civinini, Guido Gozzano, Valery Larbaud, Reinhold Schneider, Alberto Moravia; nella seconda parte l’analisi si concentra sulle prose di viaggio di Vincenzo Cardarelli (dalla Russia), di Emilio Cecchi e Giuseppe Ungaretti (dall’Olanda), di Bruno Barilli (dalla Lapponia). Gran parte degli scritti videro inizialmente la luce come reportages “giornalistici” e successivamente - spesso a lunga distanza di anni - furono ripresi dagli autori e pubblicati come “libri”. La natura creativa dei resoconti di viaggio e il particolare esercizio ricompositivo che dinamizza la ripresa del tessuto narrativo in vista del “libro”, sono elementi che inducono ad un’analisi mirata a far luce sulle fondamenta letterarie, artistiche ed espressive alla base del processo di formalizzazione dell’esperienza di viaggio ripercorrendo e ricostruendo il percorso editoriale degli scritti e dunque offrendo un quadro delle integrazioni o varianti (più o meno vistose, a seconda dei casi) intervenute nel passaggio dal reportage al libro. Il lavoro di revisione, selezione ed aggiornamento degli articoli condotto dagli autori è infatti spesso talmente consistente da trasformare l’ordito del reportage in un vero e proprio avant-texte ovvero tale da incidere in profondità entro la trama del resoconto tanto da dar vita ad una versione se non del tutto nuova quanto meno rielaborata della trascorsa esperienza di viaggio.