Negli ultimi anni si è fatto impellente il bisogno di una nuova storia degli emigranti italiani, che comprenda tutti i secoli del medioevo all’età contemporanea, ma l’elaborazione di una tale tesi è stata bloccata dalla peculiare evoluzione della storiografia relativa. Questo libro cerca quindi d’identificarsi i problemi e i momenti del dibattito sulla questione. In particolare discute del perché ci si sia concentrati sulla fase post-unitaria. a tal proposito presenta le interpretazioni e le motivazione degli osservatori nei decenni immediatamente successivi all’Unità d’Italia e il canone storiografico che si è venuto poi costruendo. Infine analizza le ricerche che hanno spinto a rivedere la tradizione appena ricordata, in particolare quelle sul rapporto tra motivazioni economiche e motivazioni politiche della partenza, sullo sviluppo di un’identità nazionale delle comunità emigrate, sul processo d’inurbamento e di politicizzazione delle masse espatriate, sulla presenza di donne, anche sole, e di minori di entrambi i sessi accanto ai maschi adulti. Fondamentalmente questo volume non pretende di ricostruire la storia dell’emigrazione italiana, ma vuole sgomberare il terreno da tante interpretazioni ormai desuete e scavare le fondamenta per poter redigere una nuova e più completa sintesi.