... Il dialetto bagnaiolo, così carico d’ironia, così flemmatico, così strascicato specialmente nell’ultima vocale, a noi parve un canto. E quel cantare, ingentiliva tutto, e qualsiasi racconto così narrato diventava divertente e simpatico. Perfino le antiche “paure” raccontate la sera “a veja” attorno al camino acceso nelle notti d’inverno, tramandate sommessamente di madre in figlio, perdevano la loro drammaticità per diventare ironiche, così ogni tensione crollava...