A volte anche i grandi hanno paura. Così accade che la grande Quercia, sicura e accogliente nella sua imponenza durante il giorno, si scopra sperduta e vulnerabile sotto il nero cielo notturno, quando non può trovare conforto nella compagnia della altre creature diurne. Niente margherite delicate, formiche diligenti, né uccellini cinguettanti, nel buio della notte. Solo una volta spaventosa e sconfinata, specchio delle proprie angosce… eppure, a saper ben guardare, lo “specchio” riflette anche luce, anzi, miliardi di luci! Precipitando dalle profondità dell’Universo, è proprio una di queste luci a irrompere nella notte insonne della grande Quercia, annullando, con un solo volo, distanze siderali che sembravano insormontabili. A San Lorenzo, si sa, le stelle cadono per realizzare i nostri desideri e la Stellina che fa visita alla Quercia per soddisfare la propria curiosità nei riguardi dell’Altro e dell’Altrove, riesce al tempo stesso a realizzare il desiderio inespresso del grande albero: lo libera dalla paura di ciò che non conosce, dal pregiudizio rispetto alla diversità, dalla preoccupazione di rimanere solo.