Giulia Vincenti è docente di geografia e consulente didattico dell'Università Niccolò Cusano di Roma. È membro del comitato di redazione della rivista scientifica di Fascia A Geotema e del gruppo di ricerca in Geopolitica dell'Associazione Geografi Italiani. Collabora con il pro-rettore dell'Università Giustino Fortunato di Benevento, il professor Antonio Ciaschi. È stata relatrice in numerosi convegni in Italia e all'estero, ha tenuto lezioni presso atenei europei, da ultimo all'Institut Universitaire de Technologie Valence in Francia.
Narrazioni Geografiche è edita da Sette Città di Viterbo, una realtà giovane ma già ben affermata nel panorama
editoriale
L'idea di questa rivista è di offrire uno spazio per dialogare e raccogliere contributi di studiosi giovani e più esperti, in lingua italiana e in inglese, cercando di costruire una rete nazionale e internazionale di tematiche di interesse geografico.
Il primo numero è dedicato al tema «Natura e Cultura. Quale paradigma geografico?». È indubbio che natura/cultura sia una di quelle coppie concettuali così connaturate nel nostro modo occidentale da essere subito individuata come la dicotomia per eccellenza, tuttavia, lo abbiamo ormai imparato, per molte società è necessario riprendere in esame il binomio e riformulare un modello
attento alla qualità dei luoghi e al recupero e re-impiego delle risorse. Anche nel pensiero occidentale la credibilità della dicotomia è oramai minata da una serie di ragionamenti e di processi culturali, che suscitano resistenze, dubbi, perplessità e, in alcuni casi, abbandonano la volontà di prevaricamento e di dominazione adottata dall’uomo nelle epoche dell’industrializzazione. Si deve prevedere e ridisegnare nuovi assetti, agendo dunque in regime di re-morphing della Natura, una sorta di restyling dell’ambiente attraverso il sistema dei suoi elementi identitari, percettivi e interpretativi.
Poiché la Natura, come ricorda Latour, «non è più semplicemente qualcosa di dato, che si offre al nostro sguardo ed è sottoposto alle nostre azioni più o meno prive di limiti, ma è qualcosa che viene riprodotto, ricostruito, rielaborato e che quindi dipende dalla politica nel senso più ampio del termine, divenendo un soggetto di discussione politica. L’idea stessa di natura ha così da sempre una valenza politica».
Questo non vuol dire semplificazione o arretramento dell’evoluzione culturale, bensì implica un tornare all’essenza, un recupero delle norme fondative della nostra civiltà, dei codici essenziali sull’armonia e l’equilibrio tra parti che la Natura esprime, consapevoli della necessità di restituire dinamicità innovativa e valore economico all’incommensurabile patrimonio antico delle comunità territoriali. In questa direzione, l’intento del primo numero della rivista è porre attenzione su studi e ricerche, di natura teorica ed empirica, a livello macro, meso e micro tematico di elementi direttivi di una narrazione che possa riconnettere Cultura e Natura, in quanto binomio portatore di significati sorprendenti rispetto a un comune sistema di attese, che risente della difficoltà di acquisire una coscienza geografica del cambiamento in atto.
Le riflessioni degli articoli della rivista possono essere sviluppate a diversi livelli e scale:
Città e Campagna
Nord e Sud
Oriente e Occidente
Questione agraria
Capitale naturale e Capitale sociale
Tecnologie
Cambiamenti climatici
Patrimonio/risorse
Educazione/formazione
Architettura/abitare
Popolazione/migrazioni
Politiche/processi
Pianificazione urbana/consumo di suolo
Turismo/stili di vita
Agroalimentare
Salute